Caratteristico di queste zone, il saltarello era il ballo che ravvivava e magnificava la fine di un lavoro impegnativo come quello della vendemmia. Generalmente era caratterizzato da tre figure: la prima era lu spondapè in cui i due ballerini – un ragazzo e una ragazza – si fronteggiavano sfiorando la punta dei piedi e veniva considerata la prima forma di accostamento amoroso; la seconda era lu felò nella quale i giovani si affiancavano battendo i piedi ad un ritmo più concitato ed era equiparata alla fase del corteggiamento; la terza e ultima era invece lu frù, dove il ragazzo rincorreva la fanciulla simulando il ratto della sposa.