Giunti al mezzanino, voltiamoci a sinistra. Il piccolo vano che vedi accoglieva la latrina, proprio come si evince dalla scritta ancora parzialmente leggibile in alto. Risale all’epoca del carcere.

Bene, entriamo nella sala sulla destra e accediamo alla PRIMA SEZIONE. Questa sala centrale nel periodo del carcere era adibita a cappella, ed era l’unico spazio comune. Tutt’intorno erano disposte le celle dei detenuti, caratterizzate - come voi stessi potete vedere - da spioncini e doppie porte. Avanzando, notiamo alla nostra sinistra un affresco, era relativo al monastero. Dicono che gli stemmi raffigurati fossero legati alle famiglie delle badesse, o alle famiglie benefattrici più importanti. In alto si intravede una Madonna in trono con Bambino, mentre in basso - avvicinandoti un poco - riuscirai a intercettare alcune parole incise dai detenuti.

Proseguiamo dritto ed entriamo nella parte innovativa della struttura: l’ALA DI GABBIANO con funzione difensiva, e ovviamente l’ho progettata io. Guarda bene, sul lato destro si aprono diverse feritoie oblique. Queste offrivano a chi difendeva la fortezza il vantaggio di poter agire in maniera indisturbata contro il nemico, mentre non permettevano a chi tentava l’assalto di penetrare lo stretto pertugio. Un sistema davvero brillante, non è vero? Ora, però, ti svelo un segreto. Le feritoie sono collocate soprattutto sul lato destro del muro, quello che permetteva di controllare la città. Sull’altro fianco le aperture che si affacciano sul fiume sono davvero esigue. Il motivo? Semplice, il papa temeva più un attacco interno, da parte cioè degli ascolani, che uno esterno attraverso il ponte di Cecco. Come dici? Vuoi maggiori informazioni su quella passerella che hai avuto modo di ammirare dal ponte di Porta Maggiore? Devi fare appello alla tua pazienza, più avanti avremo modo di discuterne in maniera più approfondita.

Adesso usciamo e proseguiamo il giro. 

Tornando alla sala conferenze, ti invito a seguirmi e a procedere verso sinistra. Il vano che si apre dinanzi a noi era un antico AFFACCIO ALLA CHIESA, utilizzato dalle suore per assistere alla funzione religiosa. Avvicinati, la visuale oggi è bloccata dalla volta che ho deciso di erigere. Inoltre, come puoi notare ho sfruttato la verticalità della chiesa dividendola in piani. Taci, bocca mia! Non voglio anticiparti nulla, poiché la vedremo più avanti. Aggiungo solo che questa stanza fu poi murata e utilizzata come cella.

Scalpellino, cosa state facendo? Per tutte le volte a crociera, non è così che si lavora!

Voce fuoricampo: "Maestro Sangallo, abbiamo un problema, accorrete!"

Chiedo venia, mio buon visitatore, ma devo controllare cosa stanno combinando gli operai. Ti prego, sii clemente, e sali fino al primo piano. Ti raggiungerò una volta sbrigata questa impellente faccenda. Quanta incompetenza oggigiorno!